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La capacità evocativa dei suoni fa della musica l'arte che più agisce sulla memoria irriflessa: quella in cui sono sepolti i ricordi che la coscienza, per la loro troppa potenza emotiva, ha rimosso. La "piccola frase" di un'immaginaria sonata per violino suscita nel Narratore proustiano sensazioni, paesaggi e emozioni di un amore dimenticato. Momenti in cui l'ascolto casuale di un brano musicale ha provocato lo schiudersi di una soglia che la mente avrebbe voluto tenere chiusa. La irripetibile intensità di simili momenti richiede la forma del racconto.