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L'atelier di Antonella Raio è a Ponticelli, uno studio al piano basso in un complesso di case popolari a contatto con una realtà a volte difficile. Una realtà con cui lei entra in contatto quotidianamente; la osserva e ne ascolta storie di umana miseria e profonda insoddisfazione. È probabilmente la conoscenza di tale scontento che spinge Antonella a riflettere sulla condizione umana nel senso più ampio della parola. Le sue opere assorbono e trasmettono malesseri esistenziali che si manifestano attraverso le deformazioni degli oggetti, le prospettive sbilenche e i giochi di specchi che riflettono all'infinito figure cariche di inquietudine. Per Antonella fare arte è un modo per conoscere e conoscersi, scavando fino in fondo per far emergere gli aspetti più intimi di sé.