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A nessuno dovrebbe essere consentito di entrare, se non in punta di piedi, con la discrezione massima e la partecipazione appassionata che sono proprie soltanto di chi legge, tra le pagine di questo libro. E soprattutto non a me, si direbbe, che i protagonisti di questa storia non ho mai conosciuto di persona. Eppure un giorno tra mille messaggi puoi trovare una mail, e dentro la mail un racconto, e dentro il racconto una persona, una vita. E leggi, e sai che i fili delle relazioni umane seguono percorsi spesso sorprendenti, e ti fidi del tuo istinto. Poi una voce al telefono a raccontarti, e la sensazione di aver riannodato un filo il cui capo non puoi vedere, ma che sai esserci, e forte. Così rileggi il testo, le parole, i riferimenti che non potrai cogliere, forse, ma che non importa, vedi e senti tuoi, profondamente tuoi, per qualche misteriosa ragione. E rileggi ancora, e sai che il dolore e l'amore sono profondamente collegati, come le nostre vite, come in quel film che raccontava che in fondo siamo, tutti e tutti insieme, l'uno dall'altro distanti soltanto sei gradi di separazione. C'è una linea di confine, tra l'amore e il dolore, che tutti abbiamo conosciuto. Questa storia appartiene a tutti noi, che l'abbiamo già vissuta o che siamo soltanto già preparati ad attraversarla.