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Se è abbastanza facile individuare i principali artefici dell'arrivo del tango a Napoli ai suoi albori, più difficile, è tracciare una "storia" ordinata e lineare della sua successiva più ampia diffusione, districandosi tra luoghi e nomi ricorrenti, allievi che diventano maestri, scuole e serate che cambiano nome e location. Oggi la situazione appare quanto mai in divenire. Oltre alle scuole e alle milonghe storiche, c'è un pullulare di serate, festival, muzicalizadores, associazioni. C'è chi esplora le vie del tango nuevo, fatte di musiche moderne, scenografie "alternative" e rifiuto dei vincoli della tradizione; chi cerca di riproporre atmosfere e usanze delle milonghe portene, con tandas (sequenze di brani eseguiti dalla stessa orchestra) e cortinas (breve stacco musicale, di tutt'altro genere) o il cabeceo (gioco di sguardi e di impercettibili movimenti della testa con i quali si invita qualcuno a ballare) e chi invece fa rivivere spazi della città dal glorioso passato, anche se con destinazioni diverse.