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Direttore d'orchestra, compositore e didatta, Fulvio Vernizzi (1914-2005) ha svolto un ruolo centrale nell'Italia musicale del secondo Novecento. Radicato nella terra parmense di Verdi, fu uno dei più sicuri e autorevoli conoscitori del melodramma, interpretato con i migliori cantanti del suo tempo in patria e all'estero, in teatro e in forma di concerto. Ugualmente versato nel repertorio sinfonico, diresse per molti anni stabilmente le orchestre della RAI di Torino e di Milano, promuovendo in modo intenso l'esecuzione di nuova musica. Direttore artistico del Regio di Torinoe primo direttore a salire sul podio del teatro ricostruito, fu a lungo in Giappone quale stimato interprete del repertorio sinfonico europeo e come docente. Musicista rigoroso e conoscitore profondo dei segreti della tecnica e dell'esecuzione, Vernizzi possedeva una statura che ha lasciato un segno tangibile in chi l'ha conosciuto. Questo volume intende schizzare il suo ritratto artistico e umano attraverso le voci di chi ha lavorato con lui, nell'intento di restituirne il carisma e la dirittura morale, aliena da compromessi.