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Siamo in Sicilia. All'inizio degli anni '90. Marco ha 12 anni e si appresta a varcare la soglia di un istituto religioso perché vuole diventare un prete. Comincia così Liberami dal male, come un classico romanzo di formazione in cui il protagonista è costretto a crescere e ad attraversare la propria linea d'ombra, cercando conforto ai mille dubbi della sua età, nella fede. Ma sarà proprio qui, tra le pieghe di questa fede, che Marco scoprirà che crescere può voler dire precipitare in un tunnel di abusi e sopraffazioni. Don Sergio gli ripete l'unica cosa che potrebbe calmarlo "Non devi parlarne con nessuno, il nostro è un rapporto unico e non è peccato". Gelardi ricostruisce la vera storia di un bambino prigioniero della sua fiducia negli adulti. Ed è così che il romanzo, pagina dopo pagina, si trasforma in un'impietosa denuncia delle ipocrisie del sistema ecclesiastico. Oggi Marco ha ventisei anni e ha trovato la forza di varcare quella linea.