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Il ritrovamento di uno scheletro durante i lavori di ristrutturazione di una casa in un paese dei Castelli Romani, sconvolge la vita del commissario di polizia del luogo che riconosce in quelle ossa il suo amico scomparso negli anni sessanta, lasciando la sua ragazza incinta e la donna che lo aveva cresciuto in una straziante angoscia. Le indagini a distanza di più di cinquant'anni non danno molti risultati. Il ragazzo ucciso era un ebreo, salvato da bambino da Rita, una fascista impegnata nel carcere romano di via Tasso dove aveva visto morire, torturata e stuprata, la madre del piccolo. Erano vissuti per mesi seminascosti, in casa di parenti, fino a scoprirne il marciume. L'incontro con una famiglia sfollata dai Castelli, dopo un bombardamento, le fa conoscere l'accoglienza, l'altruismo e la grande amicizia che la porterà a seguirla dopo la guerra, al rientro nel paese. Rita diventerà parte di una di quelle famiglie allargate del dopoguerra unite nel dolore del passato e nella speranza per il futuro. La sua vita tranquilla viene sconvolta quando uno degli aguzzini di via Tasso la cercherà per ricattarla.