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Dal giovane autore fluisce spontaneamente una musicalità che fa da colonna portante, oserei dire "da ossatura" sulla quale si impiantano, armonizzandosi, le "pennellature" dei versi, che nascono dall'"io interiore" proiettandosi al di fuori, lontani, a volte, nel tempo e nello spazio. Il decasillabo e l'ottonario danno ai testi il ritmo di una canzone. Dalla lirica si evince un retroterra culturale in senso letterario non comune a tutti i giovani di oggi, specialmente se nella vita sono dediti a interessi e passioni diametralmente opposti. Il riferimento ai classici della letteratura si evince in diverse parti dell'opera. Nella chiarezza espressiva è contenuto un impulso lirico di sottofondo che corrobora l'intera silloge e ne costituisce il pathos pulsante dal quale si generano emozioni, ricordi ancestrali, scenari che hanno per paesaggio la natura ma anche l'espressione e al tempo stesso la ricerca di quell'"io interiore" che si proietta nelle dimensioni spazio-temporali, come penetra anche nel più profondo dell'animo del poeta alla ricerca, forse, dei motivi delle sue radici e della sua storia.