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Le 'liriche' contenute nel libro sono profonde, alcune addirittura fiabesche. Popolate di luoghi, di avvenimenti e di usanze che il progresso ha spietatamente cancellato, ma che Leto ci restituisce in forma quasi onirica, conducendoci per mano al ritrovamento del tempo perduto. In ogni poesia, qualunque sia l'argomento che tratta (la ciumaca, la fiera, lu sorellu, monde salomone...), c'è un soffio di quella vita genuina che un tempo aleggiava su Monte Compatri e sui paesi limitrofi, non ancora contraffatta dall'aggressione della cosiddetta civiltà dei consumi. La scrittura semplice, lineare, priva di qualsiasi orpello intellettualistico è il vero valore aggiunto di questa raccolta e le conferisce quel tocco di schiettezza paesana che sembra quasi sbocciare dalla coscienza collettiva di tutti i monticiani.