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In un paese in cui le donne sono costrette a mantenersi invisibili, la musica è bandita, libri e film bruciati, la più innocente risata è reputata meritevole di punizione ed i musei vengono distrutti perché contenenti immagini offensive per la legge di Dio, come può la vita essere ancora sopportabile? Nello stravolgente caos generato dall'11 settembre, con l'attacco all'Afghanistan e la caduta dei Talebani, un gruppo di giornalisti professionisti tenta di rispondere a tale domanda producendo un programma radiofonico "Good morning Afghanistan" che, con l'intento di diffondere quell'informazione tanto necessaria, finisce per propagare la speranza, divenendo portavoce di una popolazione a lungo oppressa dalla più totalitaria dittatura. Il percorso necessario ad imbastire questa prima radio libera del paese è costellato di delusioni e trionfi, lacrime e risate, disperazione e incrollabile fiducia. Una storia sulle battaglie e le crudeltà, sul ripercuotersi dei dogmi più estremisti nella vita della gente comune ma anche la testimonianza della realizzazione di un'utopia e dell'incessante bisogno umano di ciò che più appare prezioso: la libertà.