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Una storia di viaggi straordinaria tra realtà geografica e immaginario medievale, "The Travels of Sir John Mandeville" apparve verso la metà del quattordicesimo secolo in un anglo-francese di impronta normanna; letto anche da Cristoforo Colombo, vi si sosteneva per la prima volta che fosse possibile circumnavigare il globo. Il libro di Mandeville è in parte un bestiario, un'accozzaglia di testi religiosi, una storia di paesi ignoti, un insieme di leggende, di ricordi, di battaglie, più vicino a un racconto fantastico che non a un'opera basata su osservazioni realmente compiute. Questo poemetto, il "Mandeville" di Matthew Francis, ispirato al libro di Sir John, è una raccolta di traduzioni creative, trasposizioni da un mondo antico ma attuale che l'autore scopre ed evoca, nell'originale e dall'originale, con improvvise illuminazioni su universi plurali e fantastici.