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Questo saggio è frutto di una ricerca riguardante il recupero della identità storica dell'area falcata di Messina. Varie testimonianze letterarie legano il nome della "penisola o braccio di San Raineri" a un eremita locale, vissuto e morto nel XII secolo su questo lembo di terra. Si può dimostrare che la realtà è ben diversa. Le vicende storiche sono delineate esattamente nei tempi e nei luoghi, ma a partire dal Settecento si è prodotta una progressiva perdita della memoria collettiva. San Raineri o Ranieri pisano (1118-1161 ha condotto in astinenza e povertà parte della propria esistenza in Terra Santa. Dal 1633 è patrono di Pisa, dove nella Cattedrale sono conservate le sue spoglie. La sua vita è narrata in due manoscritti medievali; ma è nell'iconografia il momento più rappresentativo, per dimostrare l'attestazione del toponimo riferito alla Falce del porto. Speciale considerazione, infatti, va posta al "Miracolo di Messina" affrescato nel Campo Santo monumentale di Pisa, dove il santo divide il vino dall'acqua (ex aqua) che un oste disonesto vi ha mescolato. Questa allegoria celebra la conclusione di una lunga guerra europea e l'autonomia della Sicilia dal regno di Napoli.