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In questo volume Eugenio Paolantonio ha ricostruito con passione e dedizione autentiche le parabole di due protagonisti, uno meno noto, l'altro entrato di diritto nel novero dei salernitani illustri di ogni tempo, della vita dell'Umberto I. Il racconto delle vicende del "serraglio", l'Orfanotrofio cittadino, luogo di incontro e di raccolta di storie diverse, ci fornisce l'occasione per riflettere sul ruolo - fondamentale - che istituzioni come queste ebbero per favorire la coesione sociale, la riduzione delle distanze, non solo economiche, ma anche culturali e civili, e la necessaria integrazione, tra chi più aveva e chi meno aveva, in un Paese diventato Nazione solo nella seconda metà dell'Ottocento. Con almeno un secolo di ritardo, cioè, rispetto agli altri grandi paesi europei. Se ciò avvenne anche all'Umberto I come in decine, forse centinaia, di altre istituzioni simili, fu merito anche dei due protagonisti di questo libro. Il primo, il maestro Temistocle Marzano, mise a disposizione il suo riconosciuto talento artistico e la sua straordinaria capacità pedagogica per inculcare, in centinaia di ragazzi, l'amore perla musica. Il secondo, il commendatore Alfonso Menna.