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"Conobbi Don Verna, quasi una maschera la definirei adesso, quando ero in piena età adolescenziale. Io, Flavio De Santis, un modesto studente di Lanciano, nell'Abruzzo pastorale, m'incontrai con questo chierico al convento dei Cappuccini, quando ero in una vacanza con gli scout a Guardiagrele. Ogni volta che andavo lì tutto il mondo non lo conoscevo più, e tutto mi pareva uno spettacolo, di vivere in uno spettacolo, di far parte del teatro. Il teatro, ora che ho conosciuto Don Verna mi piace ancora di più, grottesco e comico allo stesso tempo. Questo Don Verna, che tanto mi fa pensare a Don Camillo quado lo nomino, è tutt'altra cosa. Eppure mi viene in mente sempre il personaggio di Guareschi. Quando volli parlare con lui, dopo che abbandonai a sedici anni gli scout e l'Azione Cattolica per i miei problemi adolescenziali (sono un classico, è inutile negarlo!), avvenne un settembre, e mi trovavo lì per la comunione di mio cugino."