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Attraverso un capillare lavoro di scavo archivistico, giornalistico e bibliografico, il volume propone un sintetico excursus sulle lotte politiche e sociali del movimento anarchico italiano durante la prima metà del XX secolo. Motivo dominante dell'opera, è l'assunzione di una caratterizzazione irriducibilmente antistatalista e antilegalitaria che, in ogni luogo e in ogni tempo, ha contraddistinto l'azione e l'iniziativa anarchica. Molto eloquente, sotto questo profilo, si configura il saggio dedicato ai rapporti con il bolscevismo sovietico. In antitesi a tutte le altre componenti dello schieramento rivoluzionario internazionale, osservatori e commentatori libertari esprimono sin da subito radicali critiche agli orientamenti liberticidi e autoritari del governo Lenin, producendosi, ben prima dell'avvento dello stalinismo, in una denuncia serrata e incalzante sulle degenerazioni accentratrici e dittatoriali della Rivoluzione d'Ottobre e il progressivo annientamento delle ragioni stesse che avevano trascinato alla vittoriosa sollevazione popolare.