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Un efferato delitto, il colpevole catturato, una pena esemplare, il cordoglio universale per la tragica morte del fondatore dell'archeologia e della storia dell'arte moderna: tutto chiaro? E invece no, ci sono troppi buchi nella ricostruzione dei fatti, troppe zone oscure nella verità ufficiale frettolosamente imposta sulla morte di Johann Joachim Winckelmann avvenuta a Trieste l'8 giugno 1768. Perché dietro quella "banale" vicenda criminale si cela forse un complicato e oscuro intrigo internazionale che vede coinvolte le grandi potenze dell'epoca: il Vaticano, i Gesuiti, il Papa Nero. Una lotta spietata per il potere e per la sopravvivenza. Con il ritmo del romanzo giallo, Paola Bonifacio ricostruisce sulla base dei verbali del processo di Trieste e dei documenti d'archivio una verità molto diversa da quella riportata nei libri di storia.