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Dopo undici anni di matrimonio, Stanislav e Ines si muovono nella loro vita coniugale come all'interno di una prigione invisibile fatta di mute acquiescenze, di emozioni trattenute, di tenerezze cristallizzate. A mettere in crisi l'incerto equilibrio della loro relazione ci pensa il trasloco nella casa natale di lui, mentre il confronto quotidiano con un nuovo vicinato contribuisce a far emergere giorno dopo giorno un'inquietudine da troppo tempo latente. Ben presto i due cominciano a dubitare l'uno dell'altra, arrivando persino a pedinarsi di nascosto durante i fine settimana, spinti dai primi indizi di un tradimento. Ma è l'incontro di Stanislav con Marina, studentessa diciassettenne che, nonostante una sclerosi multipla a uno stadio iniziale, trasuda vivacità e malizia, a essere fatale. Sarà lei, con la sua voglia di divorare la vita e di sfruttarne ogni istante, a dare nuova consapevolezza a Stanislav, e a costringere il suo rapporto con la moglie a una deriva apparentemente senza possibilità di approdo. Esplicito fino ai limiti della crudezza, "I ragazzi di Patrasso" è il dettagliato resoconto di una crisi, individuale prima ancora che di coppia, che mette alla prova il lettore costringendolo a una vorticosa alternanza di sentimenti contrapposti, lasciandolo spesso sospeso tra comprensione e riprovazione.