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La lunga frequentazione della vita e delle opere di G. D'Annunzio ha indotto l'autore a puntare il suo obiettivo su un tema specifico: i rapporti del Vate con la cittadina abruzzese patria di sua madre, Luisa De Benedictis. Il poeta ricordò Ortona non solo nelle sue lettere, ma soprattutto nelle opere autobiografiche: Il "Notturno", "Le faville del maglio" e "Il libro segreto". Nel libro sono documentati, oltre alle numerose visite a Ortona e alle citazioni dalle sue opere, i rapporti del poeta con la madre e con la famiglia materna, con gli amici ortonesi tra i quali Francesco Paolo Tosti, Francesco Paolo Cespa e Romolo Bernabeo, le vicende della sua campagna elettorale che lo vide eletto deputato proprio nel Collegio di Ortona. Foto d'epoca arricchiscono l'opera.