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Il romanzo di Enrico ruota intorno alla figura del giovane Riccardo, di cui si narrano le vicende personali e si analizzano sentimenti e pensieri con una sensibilità davvero apprezzabile. Quella che si coglie subito fin dalle prime pagine è proprio la capacità di introspezione psicologica da parte dell'autore, che dimostra anche una profonda empatia nei confronti del suo personaggio e della varia umanità che lo circonda. L'ottica dalla quale sono filtrati i fatti e le emozioni è appunto quella di un giovane impegnato e attento alla sfera dei sentimenti, che vuole esprimere la sua visione del mondo ma al tempo stesso decifrare la realtà con un atteggiamento aperto e interlocutorio. È attraverso il ventitreenne Riccardo, sognatore ma deciso ad affrontare le durezze della vita senza alibi e senza scuse, che il coetaneo Enrico si esprime e racconta il suo mondo interiore. E lo fa con un linguaggio colloquiale e quotidiano che non scade mai nella banalità. La sua sintassi spontanea e il suo lessico infarcito di termini familiari hanno una freschezza e un'autenticità che stupiscono in un esordiente.