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In una famiglia libertaria nella Valencia degli anni Sessanta, due stravaganti e quanto mai antitetici zii e un nonno fanno da genitori a una coppia di fratelli rimasti orfani. Ferran, il narratore, e Pepin, il minore, diventano adolescenti prima e adulti poi in un'epoca segnata da rigide convenzioni sociali e morali, da una scuola repressiva e dalla presenza massiccia e invadente della chiesa e delle forze dell'ordine. Ma gli zii anticonvenzionali faranno conoscere loro un'altra realtà, fatta di cinema, di bar rumorosi ed eccitanti bordelli. Una Valencia notturna di quartieri periferici dove si muove una galleria agrodolce di personaggi diviene così l'altra protagonista di questo romanzo autobiografico pieno di ironia e tenerezza. Con un linguaggio colorito ed espressivo, Ferran Torrent ci regala l'affresco evocativo di una città e di un tempo in cui (quasi) tutto era possibile.