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Mentre attendeva nell'"eremo" di Céligny alla sua opera più ponderosa e sistematica, il "Trattato di sociologia generale", Pareto metteva mano al "trattatello" "Le mythe vertuïste et la littérature immorale" (Paris 1911), che fu tradotto con notevoli integrazioni e pubblicato in Italia nel 1914. Questa incalzante analisi condensa l'anima profondamente liberale e libertaria di Pareto, e mette a nudo le tante ipocrisie che si nascondono dietro ogni moralismo proibizionista che, oggi come un secolo fa - in nome di una presunta igiene fisica e morale collettiva -, pretende di vietare irrinunciabili diritti personali dell'individuo. Introduzione di Franco Debenedetti.