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Antonella Cristofani presenta un progetto educativo, la cui particolarità è quella di attivare un processo di educazione basato sul sorriso. La pratica del riso viene affrontata come una sorta di esercizio ginnico che è necessario far diventare un'abitudine costante e quotidiana. L'autrice ha vissuto sulla propria pelle gli effetti positivi di quest'impostazione, quando - ed è lei stessa a narrarlo - durante la guerra la madre è riuscita a trasformare in gioco per tutta la famiglia il ripararsi dietro un materasso, azione volta invece a ripararsi da eventuali schegge dovute ai bombardamenti, evitando così di sottoporre i suoi cari a un grave trauma psicologico. Nel corso del testo viene allora data una sistemazione scientifica e un'organizzazione procedurale a un atteggiamento che ha le sue origini in una lontana saggezza popolare, e si suggeriscono sette incontri, nel corso dei quali si invitano i genitori a riflettere sui loro comportamenti e reazioni nei confronti dei figli, fino a diventare essi stessi dei risolutori di problemi. Nella seconda parte, poi, si indica una metodologia che mira ad attivare nei ragazzi autostima e voglia di applicarsi (nello studio e nella vita).