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"Per un giornalista europeo o americano non è una buona idea legare il proprio nome a una testata governativa cinese. Servire il popolo va bene, ma solo a tempo determinato. Credo però che per un giornalista ci sia anche un altro modo di 'servire il popolo cinese', facendo allo stesso tempo un piacere a noi: tentare di andare oltre i luoghi comuni e le semplificazioni che spesso riempiono i nostri giornali e i nostri talk show. Provando a descrivere una realtà che è più multiforme e complessa di quella che ci fa comodo vedere." Emma Lupano, prima giornalista italiana al Quotidiano del popolo di Pechino, ci offre una mappa aggiornata e senza filtri dei media cinesi; ci parla di reporter e commentatori, non sempre conosciuti in occidente, ma attivissimi in Cina; ci introduce in un modo di informare che ha criteri, paradigmi e generi che bisogna capire prima di giudicare. Perché la partita tra il potere politico e finanziario e i giornalisti che aspirano a fare bene il loro mestiere è solo all'inizio: anche in quel paese la battaglia per dire quel che avviene resta decisiva. Emma Lupano lo sa, da buona giornalista prima ancora che da osservatrice curiosa e interessata: per questo vuole raccontarlo con il gusto di chi, quella partita, la vuole giocare in prima persona.