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Nel 1612 in seguito a uno dei processi più meticolosamente dettagliati nella storia dell'Inghilterra, vennero impiccate sette donne e due uomini che vivevano nella foresta di Pendle con l'accusa di stregoneria. Vennero condannati per le prove fornite da una bambina di nove anni e da suo fratello, che di fatto soffriva di gravi disturbi dell'apprendimento. Un processo simile non sarebbe mai stato possibile se non fosse stato per una vera ossessione che re Giacomo I aveva per l'occulto. "Le streghe della foresta" di Pendle ripercorre questa vicenda narrando la storia della famiglia di Bess Southerns, vedova, esperta di medicina erboristica, ossessionata dalle sue visioni che le conferiscono la fama di veggente. Bess, ispirata da uno spirito guida, inizia a guarire i malati e a predire il loro futuro e, con l'incedere del tempo e dell'età, istruisce la sua bellissima nipote, Alizon alla magia bianca e ai sortilegi della magia nera. Quando però un venditore ambulante viene colpito da un ictus dopo aver parlato con Alizon, un magistrato locale, in cerca di fama come cacciatore di streghe, mette i vicini e i familiari di Bess l'uno contro l'altro, fino a quando sospetto e follia superano il punto di non ritorno.