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In questo libro d'inchieste, Luigi Pelazza traccia il percorso accidentato dei mali universali di questo Mondo quasi perfetto. Diamanti insanguinati, clandestini, zingari, racket delle bare e pedofilia sono solo alcuni temi che ricompongono l'eterna tensione tra il bene e il male che l'autore propone attraverso l'esperienza del suo lavoro in prima linea. Dietro ogni indagine ci sono vite in pericolo, c'è un disagio atavico o solo un modo di affrontare la quotidianità che continua irrimediabilmente a gravitare intorno al denaro. Come si può raccontare la storia di quei bambini del Congo ripudiati e troppo spesso uccisi dai genitori perché una superstizione locale o uno stregone corrotto ha visto in loro il demonio? L'autore non si ferma alla fotografia del male, il suo istinto e la sua coscienza gli impongono di scavare nella vita e nelle motivazioni di ogni stato del mondo o di ogni regione italiana. Certo, quando ci si spinge troppo alla ricerca di un racconto obiettivo, a volte si rischia la vita. E capita anche che il cronista possa entrare nel mirino della camorra che lo ha già condannato. In questo Mondo quasi perfetto si segue però l'esempio del coraggio e, a volte, dell'incoscienza.