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Fin dal Paleolitico l'uomo ha affidato alle rocce i suoi messaggi, gli auspici e le preghiere. Non li ha tracciati sulla sabbia, che il vento e la risacca modificano, cancellando ogni segno. Ha scelto per le manifestazioni del suo pensiero un supporto durevole, possibilmente eterno. Questo excursus non tocca il Périgord o Altamira, ma si limita, modestamente, ai siti che l'autore ha frequentato nelle sue tante soste di studio in quattro continenti. Negli interessi culturali di Gianni Cantù trovano spazio i graffiti e le pitture rupestri, a partire dal grande libro di pietra della Valle Camonica, per salire verso la Scandinavia e spingersi in Giordania, in Africa e nelle Americhe.