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"Uso frasi a doppio senso per risparmiare carta". Che ci si muova in un mondo fondato sul paradigma della realtà, oppure in dimensioni più o meno astratte, quali, l'inconscio, la psiche, l'immaginazione, il segno trova comunque e ovunque diritto di cittadinanza. Da questa semplice constatazione nasce "Segno o son testo", una piccola opera che nell'accostare due linguaggi, (i 192 brevi aforismi di Nicola Farina e i 31 disegni di Paola Mazzetti), tenta di rappresentare il luogo-non luogo in cui si muovono pensieri, sogni, intuizioni, essenze. Una giustapposizione di linee espressive, la cui unica coerenza è quella di non cercarne alcuna. Due forme che si esaltano l'un l'altra, ignorandosi, ammiccanti, protagoniste di un gioco in cui solo raramente si incontrano, benché partecipi di un percorso che le vede insieme, in un continuo succedersi di suggestioni sospese tra il sorriso della ragione, l'inquietudine dell'irrazionale e l'imponderabilità delle sensazioni.