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Mentre la UE invita gli Stati ad omogeneizzare la propria assistenza sanitaria, nell'ottica di garantire ai cittadini il diritto di scegliere in quale Paese farsi curare, la situazione italiana non solo mostra un'evidente disuguaglianza tra regioni, ma appare nella sua totalità disarmante e drammatica. Ci sono ospedali minuscoli senza pazienti, utili solo a foraggiare primari o raccattare consensi elettorali, tangenti sugli appalti, malaffare tra dirigenti, case farmaceutiche che schedano i dottori per corromperli, medicinali che costano il triplo del normale. E i continui "tagli", il "fondo sanitario nazionale" sempre più insufficiente, non fanno altro che accentuare la piaga dello spreco e della disonestà. Si paga per ammorbidire le liste d'attesa, per accelerare le visite mediche, si saldano in nero le prestazioni ambulatoriali, esami ed interventi inutili vengono prescritti per far soldi; ricoveri e dimissioni sono decisi con criteri prettamente economici. Sembra che ormai tutto sia diventato business nel mondo della sanità italiana. Paradossalmente, più il medico è incapace di effettuare diagnosi o terapie, maggiore è il numero di esami diagnostici e terapie che prescriverà, con grande soddisfazione delle amministrazioni che vedono, in tal modo, aumentare entrate e profitti. "Viaggio nella sanità malata" è un'inchiesta operata nei meandri della malasanità italiana, sia delle strutture private e religiose che di quelle pubbliche. Il quadro degli sprechi, delle corruzioni, degli errori e degli orrori che mette in luce illustrano un sistema, volutamente distorto, che guida molte delle logiche di gestione della nostra salute. Conoscere questo sistema è indispensabile per capire che cosa stanno combinando sulla nostra pelle coloro che sembrano aver dimenticato il "giuramento di Ippocrate".