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Emil Ludwig, popolarissimo scrittore tedesco di origine ebrea, i cui libri furono bruciati su ordine di Hitler, autore, tra le altre, della famosa biografia di Napoleone e della controversa vita di Cristo, in questo classico scritto pochi mesi dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, traccia tre splendidi e indimenticabili ritratti storici e umani di Mussolini, Stalin e Hitler. I primi due personaggi li aveva conosciuti di persona. Nel 1932 aveva intervistato per dodici giorni il Duce, raccogliendo le sue impressioni nel libro "Colloqui con Mussolini", che venne tradotto in tutto il mondo e uscì in Italia in un'edizione falcidiata dallo stesso Mussolini. L'anno prima, Ludwig aveva già avuto un faccia a faccia con Josif Stalin, al Cremlino, ponendogli più di una domanda scomoda. Il libro è arricchito in appendice dalla versione integrale di questa intervista, nella quale il tiranno accusa Trockij, parla delle origini del bolscevismo, del suo rapporto con Lenin e di Pietro il Grande, descrive il carattere nazionale degli americani, spiega la sua concezione di socialismo e il vero comunismo scientifico di Marx, e indica quale debba essere il futuro della rivoluzione russa.