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Giorgio Sassanelli ci guida in un viaggio che parte dalla storia del concetto di passione nella filosofia moderna per soffermarsi poi sui grandi miti della passione amorosa e sul mito di Edipo. Di qui, è naturale il passaggio alla psicoanalisi, e in particolare a un argomento caro all'autore, il narcisismo. Proseguendo, visitiamo - in pagine di grande intensità che offrono frequenti sconfinamenti nella musica, nella letteratura e nella poesia - la passione mistica, le ritualità dionisiache e i fenomeni del tarantismo, l'isteria. Infine, l'esperienza passionale nel transfert e nel controtransfert all'interno della relazione psicoanalitica. L'indagine di Sassanelli non è finalizzata a proporre definizioni rigide o accademiche: tutto quello che possiamo dire - conclude - è che la passione non è amore, non è desiderio, non è sofferenza, non è perversione; ma in ogni forma di passione è presente una dimensione di narcisismo grandioso che integra questi diversi aspetti.