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"Nelle giornate grigie, quando si gelava dappertutto tranne che nei grandi cafés, aspettavo con impazienza di poter trascorrere un'ora o due al Wepler, prima di andare a cena. Il rosso bagliore che avviluppava il locale promanava dal gruppo di sgualdrine radunato come sempre vicino all'entrata. Quando a poco a poco si distribuivano fra i tavolini, il locale diveniva non soltanto caldo e rosato, ma fragrante. Fluttuavano nella luce smorzata come lucciole profumate. Quelle che non avevano la fortuna di trovare un cliente uscivano fuori, adagio, a fare un giretto in strada, per tornare di lì a poco a riprendere il posto consueto. Ne entravano altre con incedere spavaldo, e apparivano fresche e pronte per il lavoro serale. L'angolo dove solevano adunarsi era come una borsa, il mercato del sesso, con i suoi alti e bassi, come ogni genere di commercio. Una giornata piovosa era in genere una buona giornata, così mi pareva. Vi sono due sole cose da fare in una giornata di pioggia, secondo il detto popolare, e le puttane certo non perdevano tempo giocando a carte".