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È possibile ridursi a telefonare a se stessi sperando di ottenere risposta? Si può partire per l'ultimo viaggio preparando prima ogni cosa, come se si trattasse di uno dei tanti? In questo libro di Mia Lecomte sì: qui tutto è possibile, realizzato, e tutto insieme tecnicamente impossibile. "Sono episodi della nostra vita più reale, quella che non abbiamo mai vissuto e non ci ' somiglia per niente", è costretto ad ammettere, a nome di tutti gli altri personaggi della raccolta, il protagonista di uno dei racconti. "Drammi sentimentali ed economici, tragedie personali ed epocali. Con le inevitabili commedie della quotidianità più trita e sofferente, anche esilarante". Epicentro di tutto è l'amore. Un amore spaesato e necessario che si insinua tenacemente dove non è voluto, manifesta la sua forza inevitabile nelle forme più inopportune, incurante della morale e dell'estetica, dei corpi e delle anime, e che rende tutti "come felici, intanto". In un passaggio squisitamente autobiografico, distillato del senso di estraneità che affligge gli autori quando si riconfrontano con le proprie opere, Mia Lecomte affida a una delle sue creature il compito di comunicarci una verità che riguarda tutti: "Non è semplice, niente. E non piace quasi mai, non può piacere".