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All'indomani dell'ingresso di Carlo d'Angiò nel regno, Bernardo Aiglerio, abate del monastero di Montecassino dal 1263 al 1282, si trova a dover riorganizzare tutte le terre del Patrimonium. I tempi delle donazioni e della prosperità del monastero sono infatti ormai lontani e molti territori si sono sottratti all'influenza del monastero. Il nuovo abate si trova quindi a dover ristabilire i diritti perduti che vantava sulle terre e sugli uomini che vi abitavano. Per comprendere appieno la condizione del monastero in quegli anni, ancora poco studiata, bisogna quindi analizzare vari aspetti ad essa collegati. Per questo motivo il lavoro sarà strutturato in tre parti.