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Questo libro è stato scritto nella sua stesura originale tra il 1992 e il 1994. L'autore lo ha opportunamente aggiornato con le necessarie integrazioni fino ai nostri giorni. Vede la luce solo oggi in quanto all'epoca fu "rifiutato" da diversi editori perché troppo "aggressivo". La denuncia che il libro contiene degli sprechi nel Belpaese era in sostanza prematura, non in linea con il conformismo che al tempo governava. Oggi i tempi sono maturati e forte spira si vento dell'antipolitica. Rimane all'autore il rammarico non del tutto sopito di questa uscita ritardata per la responsabilità di qualche pavido editore. Nel frattempo sono usciti diversi libri che hanno trattato il tema degli infiniti sprechi operati soprattutto da parte della cattiva politica. Il libro non contiene solo le dissipazioni del "tesoretto" pubblico da parte della classe politica, ma allarga il raggio della sua osservazione anche ad altri settori della vita pubblica e privata, pur se l'autore sa bene che per questo ennesimo assalto alla diligenza poco o nulla si modificherà nelle cattive gestioni della cosa pubblica e nell'operoso malcostume; che è congenito alla vita stessa della politica che trova negli sprechi non solo i suoi privilegi, ma soprattutto il modo di finanziare i costi deila politica medesima. Qualcuno definisce questi sprechi i costi inevitabili della democrazia, ma se si guarda bene chi ne è l'incauto autore si scopre che si tratta degli stessi uomini politici, cioè la casta...