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Forse risiede in questi versi il segreto legame tra Saffo e Alda Merini, un legame che travalica i secoli e che trova il suo senso più profondo nella poesia. Se vivere è prima di tutto amare, se la vita è letteralmente travolta da Eros, se tutto ciò trova nei versi il suo naturale sbocco, Saffo e la Merini possono veramente incontrarsi e intessere un intenso dialogo, nonostante la distanza temporale. Franca Longo e Angela Villani hanno saputo cogliere questo ponte, immaginato e insieme reale, che unisce le due poetesse, dando veste moderna a quel sentimento che già Foscolo coglieva ed esprimeva, allorché percepiva sulle spiagge greche - sua patria geografica - l'incessante "lamentar di lira", che il fantasma di Saffo instancabilmente generava e di cui il poeta si sentiva naturale erede e diffusore nei suoi tempi. Non sono forse i nostri tempi difficili e crudeli come quelli destinati all'autore dei Sepolcri? Non sentiamo anche noi il bisogno di sprofondarci nella poesia, unica consolazione dagli affanni del vivere? Non crediamo anche noi - come Saffo e la Merini - che l'amore, in ogni sua forma, è l'unico, terribile, potente antidoto al senso di dispersione di ogni realtà? Non pensiamo anche noi che la poesia e l'amore siano ugualmente forze perturbatrici delle menti, capaci di suscitare distruttivi terremoti - come raccontavano gli antichi per poi concederci la forma più perfetta di pace interiore?