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Il 5 giugno 2004 il sindaco di un piccolo comune del sud della Francia sposa una coppia di uomini, spiazzando sia il Partito Socialista che le diverse correnti della psicoanalisi. Didier Eribon descrive la cronaca, da gennaio ad agosto, di quel 2004: i limiti della legge sui PACS; il sorgere della mobilitazione in favore dell'uguaglianza dei diritti; la stesura da parte sua del Manifesto che ne fu all'origine; il lavoro di un collettivo di giuristi per una nuova interpretazione del matrimonio; i dibattiti tra gli intellettuali; le reazioni dei partiti, della chiesa e della psicoanalisi. Allo stesso tempo decostruisce molti stereotipi sull'omosessualità ripercorrendo la storia del rapporto tra gli omosessuali e il matrimonio, e tra gli omosessuali e la coppia. Rilegge passi di Gide, Jouhandeau, Yourcenar e Gertrude Stein. Riattualizza l'eredità degli anni '70 e la riproblematizza con le poste in gioco della vita politica e sociale di oggi, proponendo nuove interpretazioni ai testi di Foucault, Deleuze e Guattari.