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"Opera votata al concorso Narrapoetando dai giurati Colomba Di Pasquale e Filippo Amadei m'insegni il confine aperto la fatica feconda di essere nomade veramente libera di andare di entrare e di stare dentro mi chiami bambina mia mai possessivo l'aggettivo identifica il tuo sguardo accogliente e disarmato quando entro e quando esco eppure qui la nostalgia (...) lode a te vita che da un arco insonne hai scoccato di nascosto tre frecce rosso prediletto calde dell'estate e dei suoi fiori lode a te vita che ci fai gustare la bellezza delle impronte lasciate senza polvere immensamente piccole una misura che ha dentro le vertigini". Prefazione di Pierangela Rossi. Introduzione di Massimiliano Bardotti.