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Negli ultimi quindici anni l'ingerenza della politica in Tv è aumentata sensibilmente. Tutto nasce dalla vittoria di Silvio Berlusconi nel 1994, che fa un nuovo uso della Tv, fondando un partito pochi mesi prima delle elezioni, promuovendolo sul piccolo schermo e sfruttando le dichiarazioni di voto di molti volti noti. Dopo la tornata elettorale il centrosinistra reagisce cercando di ottenere una maggiore visibilità. I politici di ogni schieramento aumentano in maniera significativa la propria presenza in Tv. La bagarre politica si sposta infine sull'importanza strategica di amministrare la RAI, tanto che a quattro elezioni corrispondono sei direzioni RAI. Mentre prima un uomo televisivo era diventato un politico, ora sono i politici a diventare uomini televisivi. A tutto ciò si affianca la crisi della Tv, con l'affermarsi di Internet e dei cosiddetti new media. Una Tv di per sé in crisi potrà reagire a questa nuova collocazione solo se la politica la lascerà libera di agire.