Tab Article
Un'indagine che parte dalle edizioni anastatiche delle commedie del Goldoni e si dipana attraverso la penisola, da Venezia fino alla lontanissima Cefalù. Giangiorgio Tartini, ispettore capo della squadra omicidi di Venezia, è niente di meno che uno dei discendenti, anzi, l'unico erede, del celebre compositore Giuseppe Tartini; si cimenta con il violoncello, usa come suoneria del cellulare una composizione di Mozart e si lancia con le donne in romantici amplessi che hanno a volte la cadenza sincopata di un Bolero, a volte la languida sensualità di un minuetto. Dalle pagine di questo romanzo esce una Venezia decadente e aristocratica, vecchia e decrepita negli anni, ma altera e sussiegosa come una dama d'altri tempi.