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La generazione dei fratelli Scarselli, nata tra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primi del Novecento, è appartenuta alla generazione corta: senza, però, alcun vantaggio. È la generazione che non si piegò al fascismo allo stato aurorale. I fratelli Scarselli e i loro compagni non furono rivoluzionari, piuttosto, furono uomini in rivolta. Privi di «previsione», avvertivano che la rivoluzione chiedeva prudenza, realismo, predisposizione alla razionalità e al compromesso, che la si fa per costruire un nuovo ordine e con esso probabilmente nuovi e imprevedibili soprusi. La loro, invece, fu una ribellione per non venir meno a uno sconfinato desiderio di giustizia. Furono «uomini contro», che non temerono di mettersi dalla parte del torto pur avendo ragione.