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Carlo è il "Lupo", un ragazzo di strada che vive in un quartiere periferico di Torino, il padre l'ha cresciuto a pugni in faccia e gran parte del servizio militare l'ha passato in galera. Nel 1962 entra come operaio in una fonderia e si ritrova per caso in mezzo agli scontri di piazza Statuto, insieme a due amici altrettanto scatenati. Da quel momento Carlo si rintanerà nell'anonimato per riapparire nel momento del bisogno, selvaggio come una bestia feroce. Le sue orme si ritrovano durante i tardi anni ottanta, in una città depressa tra riflusso e tossicodipendenze, per poi ricomparire ai giorni d'oggi nelle proteste No Tav in Val di Susa. Sarà Morgan, un attivista dei centri sociali, a sciogliere i nodi di una vicenda lunga cinquant'anni. Un romanzo sul carattere resistente di una Torino, ritratta in periodi storici diversi uniti dalle insorgenze popolari e da un uomo sempre più misterioso e risolutore. Un libro che viaggia sulla linea di confine tra impegno politico e comportamenti extralegali dei tanti sottoproletari, migranti ed emarginati che non trovano la forza di cambiare il proprio destino.