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Inizia un viaggio immerso nella natura. Una natura piacevolmente ed accuratamente descritta che introduce il lettore in un mondo - la terra di Kalimandor - che sa di fantastico e di surreale. Il genere letterario de "Al di là della Cruna dell'Ago" è quello che oggi viene definito "fantasy". L'autore non ci dice se il genere sia stato da lui scelto o, piuttosto, non sia avvenuto il contrario, sta di fatto che gli è venuta naturale questa storia che appartiene a lui stesso, alla sua voglia di ricuperare l'elemento "natura" e dare sfogo ad una fantasia che crea personaggi che vivono intensamente il rapporto con la natura, con se stessi e con i propri simili. La caratterizzazione dei personaggi è ben studiata e sembra che l'autore sia preoccupato di non farne dimenticare nessuno al lettore: vi è un elenco nelle prime pagine che indica il personaggio e la sua collocazione. L'eterna lotta tra il Bene e il Male, tra i Buoni e i Cattivi, si sviluppa nel romanzo in un intreccio fantastico che si tinge a volte di giallo e che richiama continuamente nobili ideali che la nostra società sembra aver banalizzato da troppo tempo.