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A segnalare l'importanza di Alberto Radicati tra gli intellettuali del primo Settecento italiano ed europeo fu Piero Gobetti, che sentì fortemente l'attrazione di quella figura di nobile ribelle. Del conte di Passerano, il "primo illuminista della penisola", Gobetti ha tracciato, in Risorgimento senza eroi, un ritratto pieno di forza e vivacità poi ripreso, precisato e approfondito da Franco Venturi. Nonostante tali autorevoli cultori, l'opera del conte eretico e ribelle rimane sostanzialmente sconosciuta ai nostri giorni. Fino a una serie di iniziative che oggi richiamano l'attenzione sull'opera del Radicati.