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Un uomo senza nome affetto da una strana forma di "ipotermia cronica" si rinchiude in casa e osserva il mondo attraverso l'occhio elettronico di una webcam. Questo freddo è il suo diario delirante. Nel frattempo, per resistere ai brividi, colleziona paure e recriminazioni che invia, sotto forma di mail o di ossessione, a tutti i fantasmi del proprio passato. Questo freddo è il racconto di un vuoto siderale in cui corpo e mente hanno smesso di seguirsi, o il diario immobile e tragico di un ricorrente pensiero delirante. Una waste land virtuale, apocalittica, nella quale il tempo fa fatica a trovare il proprio spazio. Una scrittura glaciale e tagliente, che scava abissi tra le parole e le cose.