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Ho una persona che sempre mi guarda, mi osserva, mi precede. Si manifesta agli altri prima di me, sorride quando e se la guardano, perfino quando soffre sorride. Sorride sempre. Quella persona mi è amica. Quella persona mi permette di vivere. Quella persona ha la mia maschera. Gliel'ha conferita la società e la porta con disinvoltura. La società si è dimenticata di donarle piccole, trasparenti, continue lacrime di dolore". Tra gli aforismi che sono posti a conclusione del libro, questo mi sembra racchiudere, nella sua brevità, il senso pirandelliano della vita e dell'opera letteraria di Raffaele Mattioli. Noi siamo la maschera che la società, con le sue regole ci impone, ma sotto questa maschera c'è il flusso continuo della vita che non sopporta schemi fissi. ... Ma sotto la maschera politicamente corretta del "tutto va bene" ci sono i drammi che a ciascuno di noi tocca vivere, e le lacrime di dolore che ci segnano per il solo fatto di appartenere all'umanità...