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... Chi scrive è un'appassionata della musicalità nella Parola. La parola intesa non solo come espressione morfologica-sintattica, generata dalla razionalità umana, ma come impeto di intimità e profondità, come espressione arcaica che nasce dal nostro sentire, dal nostro vivere, dal nostro essere. Parola come musica, musica come emozione. Il concetto si amplia, diventa ascolto ed espressione, memoria e comunicazione, immediatezza e semplicità. Il dialetto, in particolare quello calabrese, per molto tempo è stato poco ricercato e valutato, considerato per molti come modalità espressiva superata dalla lingua italiana, lingua convenzionale ed ufficiale. Vissuto spesso come segno di arretratezza e d'inferiorità, parlato solo dagli anziani, nei paesini o dalle perso- ne poco istruite. Denigrato fino ad impoverirlo nel suo vero valore di trasmissione e di identità socio-culturale. Nell'arco dei secoli, la Calabria è stata terreno di conquista e dominio. Diverse sono state le civiltà che si sono succedute. Dai greci ai romani, dagli arabi agli angioini e aragonesi.