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È stato detto che il dialetto è una lingua senza esercito. Ossia: ogni dialetto che col tempo non è divenuto lingua nazionale e non ha, quindi, un'organizzazione statuale è destinato ad essere sconfitto, annientato sotto i colpi della omologazione linguistica. Ciò soprattutto a causa dell'impoverimento culturale del mondo contadino, del declino e della scomparsa della identità rurale. Nel 1861 la popolazione in Italia era al 60% agricola e, quindi, dialettofona, oggi è ridotta al 5-6%. Le trasformazioni conseguenti all'abbandono della terra da parte del residuo mondo contadino hanno portato in Calabria alla distruzione di costellazioni linguistiche dialettali che rappresentavano modalità e strumenti di lavoro, ormai desueti, scelte e atteggiamenti verso la vita.