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"Ogniqualvolta la nostra ragione (lente frangibile, è vero, ma pur sempre capace di correggere qualche diottria) ci mostrerà l'inappellabile nudità del re, volere ad ogni costo decantare l'ineguagliabile pregio del suo inesistente abito, e, come se non bastasse, volerlo a discapito dei millenni trascorsi senza riuscire a mettergliene addosso uno che minimamente si attagli alla sua regalità, sarebbe assurdo. Dio non voglia che sia questa l'ultima delle assurdità". (dalla prefazione di Salvatore Colletta Drago).