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«Apro il libro di Serenella, abituata alle sue opere astratte o alle sue foto che scrutano la natura in delicatissimi dettagli, e mi trovo catturata in un caleidoscopico, impressionante, commuovente viaggio nella cultura femminile, articolato nel tempo e nello spazio. Siamo tutti chiusi in casa per un'emergenza sanitaria mai accaduta nella storia. Molte persone cercano di "ingannare il tempo", altre di perdersi nello schermo televisivo, altre ancora si impegnano in lavori manuali per svuotare la testa. Serenella, come racconta lei stessa, decide di plasmare su di sé quel lavoro sul volto di solito eseguito tramite una sorta di maieutica per estrarre dal soggetto parti profonde e inespresse, catturare, come lei dice, "emozioni" attraverso i colori di polvere, minerale, pietra, cristallo, erbe, tutto ciò che la natura mette a disposizione e che soltanto chi ha sapienza delle proprietà terapeutiche e lenitive, rasserenanti e armoniche, può maneggiare e utilizzare per realizzare un "progetto" espressivo. Anche qui, ho usato una parola che Serenella stessa ha scelto per descrivere il suo lavoro sulla tela come sul viso, da pittrice e make-up artist. In questo ambiente "primordiale", in questo microcosmo interiore, Serenella adopera il suo viso come tavolozza e maschera, per un percorso culturale che affonda radici nel mito e coinvolge l'intero globo: è donna antica, greca, bizantina, orientale, africana, americana, è creatura naturale, mimetizzata nella foresta, tra piante e fiori, è personaggio, è icona.» P.Z.