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La nostra epoca è contraddistinta da un continuo rumore di fondo, in qualsiasi ora del giorno e della notte un chiacchiericcio indistinto, una disarmonia sonora avvolge il mondo, in una continuità eccitatoria, che tende a sovrapporsi alla capacità del pensiero e alla possibilità di guardarsi dentro. Ogni sentimento in forma grezza o parziale sembra possa essere agito senza mediazioni, pensieri o tempi, tutto ciò è considerato come un segno di progresso e di liberazione, in realtà si configura un primitivismo emotivo in cui ogni essere umano si rappresenta in una forma narcisistica onnipotente che, però, dura meno di un istante e che non lascia alcuna traccia dentro e fuori di sé, come in quelle chat che si autodistruggono dopo un'ora. Questa sovra-esistenza nella sua parzialità e non durata allucina un momento magico e assoluto in cui si può essere tutto perché in realtà non c'è alcun percorso o responsabilità nel mantenere quella posizione, è proprio la vacuità di quella quota di assoluto che tranquillizza il soggetto che la raggiunge.